REPULISTI, ripped oil o canvas, 1997 - ongoing
Consiste in circa una ventina lavori di archivio sistematicamente rielaborati.
Ogni lavoro è stato (distrutto) ridotto in strisce sottili e poi arrotolato su se stesso (rinato). Ne risulta una contemporaneizzazione della memoria nella reinterpretazione dell’opera. I lavori non sono scarti bensì opere di passaggio selezionate nel tempo dove si mette in atto una distruzione/negazione della memoria intesa come fuga dalla realtà e rivalutazione del momento presente. Tramite il repulisti e possibile operare una ridimensione simultanea: dell’Ego, del Valore dell’opera (valore di mercato - calcolo del prezzo in base alle dimensioni e valore artistico - la storia e l’evoluzione del lavoro nel tempo), dell’Opera stessa (il potenziale del giovane artista - la maturità della pratica nel tempo). Nel Repulisti c’è desiderio: I lavori non “desiderati" nel passato riacquistano interesse quindi rilevanza. Il Repulisti è una riflessione sul Fallimento: bisogna chiederselo, cos’è il fallimento? L’insuccesso fittizio o l’incapacità di procedere, di lasciare indietro? La capacità o meno di essere Sé. Insomma, voglio dire, vuoi rimaneggiare il medium pittura? Ecco fatto! L’olio su tela diventa simbolo/oggetto evocativo. Strati come anelli di tempo, colori frammentati che inducono immagini arbitrarie, mantra, rotolìo. |
REPULISTI DEFINITIVO (quarantena crucis), ripped oil o canvas, 1997 - ongoing
La situazione “Covid-19” ha provocato delle conseguenze consistenti e radicali nella mia vita, tra le varie cose mi trovo costretta ad abbandonare lo studio e a trasferirlo in una nuova casa (che nel momento in cui scrivo ancora non ho).
Devo perciò ridimensionare la quantità, gli spazi, il senso di molte cose. Questa “Variazione” di Repulisti (lavoro concettualmente nato nel 2017 in occasione della mostra “Don’t Step On Your Inner Dwarf” alla Galleria Alessio Moitre di Torino) consiste in una serie di lavori di archivio sistematicamente rielaborati. Ogni lavoro è stato distrutto e poi riarrangiato. Alcune tele dipinte in questi anni strappate a strisce e poi arrotolate o gomitolate o incassettate. Molti disegni, telette e tavole strappate, spezzate, piegate e poi impilate per essere fotografate e poi gettate via. Una tela stelaiata e piegata per sempre. Una serie di ovalini (oli su cartone telato), realizzati per la mostra “My Cage Is Your Palace” alla Emerson Gallery di Berlino nel 2012, spezzati a metà e poi riarrangiati in un lavoro unico che esiste già ormai solo come opera fotografica, una serie di tre tele di grande formato piegate e tagliuzzate, ecc. È importante precisare che i lavori che ho distrutto non sono scarti bensì opere di passaggio selezionate nel tempo. Col Repulisti si mette in atto una distruzione/negazione della memoria artistica intesa come fuga dalla realtà e rivalutazione del momento presente. Tramite il Repulisti è possibile operare una ridimensione simultanea: dell’Ego, del Valore dell’opera (valore di mercato - calcolo del prezzo in base alle dimensioni e valore artistico - la storia e l’evoluzione del lavoro nel tempo), dell’Opera stessa (il potenziale delle operepiù “giovani” - la maturità della pratica nel tempo). Nel Repulisti c’è desiderio: i lavori non “desiderati” nel passato riacquistano interesse quindi rilevanza (i rotolini, gli oggetti o anche solo nelle fotografie). Il Repulisti è una riflessione sul Fallimento: bisogna chiederselo: cos’è il fallimento? L’insuccesso fittizio o l’incapacità di procedere, di lasciare indietro per andare oltre? La capacità o meno di essere Sé. Nonostante tutto. E molto di più |
Castello Reale di Govone, ART SITE FEST, 2019 a cura di Domenico Maria Papa
LACERTO, installation site specific c|o Galleria Alessio Moitre, 2018
Don't Step On Your Inner Dwarf, installation site specific c|o Galleria Alessio Moitre, 2017